Ritrovato il relitto della “Endurance”

 

Proprio ieri è stato ritrovato il relitto della “Endurance”, la nave dell’esploratore britannico Ernest Shackleton, partita dall’Inghilterra nel 1914 per attraversare l’Antartide per primi.

Per tanti come me Shackleton è stato un caso da studiare romanticamente. La nave rimase schiacciata dai ghiacci , Shackleton riuscì a portare in salvo l’equipaggio, fallendo nella sua impresa iniziale ma avendo successo in quella più alta che il destino gli presentò.

Oltre cento anni fa, Sir Ernest Shackleton, a bordo della nave Endurance, si preparava ad essere il primo uomo ad attraversare l’Antartide.

Famoso l’annuncio per reclutare i membri dell’equipaggio che prometteva paga bassa, freddo glaciale, lunghe ore di completa oscurità oltre che incolumità e ritorno incerti.

Quasi subito fu chiaro che non ci sarebbe mai riuscito. La nave rimase infatti intrappolata in enormi blocchi di ghiaccio fino a schiacciarla.

Fu in questa occasione che Shackleton impartì una lezione che può venire ancora utile: quando le circostanze cambiano anche i piani devono cambiare e qualcuno deve avere e comunicare la direzione.

Disse ai suoi uomini: “la nave è andata, adesso torneremo a casa”. Da quel momento pretese che tutti continuassero a fare ugualmente il proprio lavoro, mantenere i turni e i propri doveri, si facessero compagnia la sera.

Attraverso la routine, l’ordine e l’interazione, Shackleton riuscì a contrastare la paura che subentra quando i viaggi non vanno come previsto. Dopo mesi e grandi difficoltà Shackleton riuscì a partire con pochi uomini a bordo di una lancia e raggiungere South George Island e chiedere aiuto; tutti i membri dell’equipaggio furono salvati. Quasi un anno dopo.

In seguito, Sir Raymond Edward Priestley, geologo ed esploratore inglese, arruolato nella spedizione di Shackleton, disse:

“Per la scoperta scientifica dammi Scott; per la velocità e l’efficienza del viaggio, datemi Amundsen; ma quando il disastro colpisce e la speranza è sparita, mettiti in ginocchio e prega per Shackleton.”

Oggi per affrontare i cambiamenti in atto c’è bisogno di coraggio, di più Shackleton.

Quando le circostanze cambiano anche i piani devono cambiare ed i leader devono esserne promotori, altrimenti saranno leader inutili.

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